Percorso Fornaci
Percorso Fornaci

Bellinzona e Valli Turismo Partner verificato
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FornaciFoto: Bellinzona e Valli Turismo
Explanation
Lungo questo interessante percorso tematico, diversi pannelli illustrano il ciclo della calce, suddiviso in quattro fasi principali: il carico della fornace, la cottura delle pietre, lo spegnimento della calce e la carbonatazione.
Il calcare, una roccia sedimentaria diffusa, è la base per la produzione della calce, un materiale da costruzione essenziale fin dall'antichità. La calce, ottenuta dalla cottura di calcare e altri materiali contenenti carbonato di calcio, è stata fondamentale per lo sviluppo del Patrimonio Culturale dell'Umanità e l'arte della costruzione. Nella Valle di Blenio, la calce veniva utilizzata non solo nell'edilizia ma anche in agricoltura, con i vallerani che costruivano forni rudimentali per la sua produzione. Queste fornaci, testimonianza di un passato produttivo, erano realizzate vicino ai fiumi o ai luoghi di estrazione del calcare. Nella regione, ne sono una testimonianza viva i molti rustici presenti sul territorio, che riflettono ancora oggi l'importanza di queste pratiche tradizionali.
Consiglio dell'autore
Luoghi da visitare lungo il percorso e nelle vicinanze:
Buttino
Un tempo comune autonomo fino al 1836, possedeva una propria chiesetta e una confraternita. Tuttavia, prima di questa data, una frana devastante colpì il paese, distruggendolo per metà.
San Giorgio e Martino
La chiesa di San Giorgio e Martino a Baselga esiste fin dal 1215, inizialmente dedicata a Sant'Ilario. L'attuale edificio barocco fu costruito intorno al 1700, utilizzando le fondamenta dell'edificio precedente. La facciata è decorata con affreschi del XVIII secolo che raffigurano i santi Giorgio e Martino, con un'immagine della Madonna sopra il portale. All'interno, sopra l'arco trionfale centrale, vi è un crocifisso quattrocentesco con braccia e testa mobili. Le cappelle laterali contengono statue di Sant'Antonio da Padova e della Vergine, quest'ultima adornata con stucchi del 1700. Il pulpito e il fonte battesimale risalgono al XVII secolo, così come un confessionale del 1667. Al centro del pavimento è stata ritrovata una tomba. Inoltre, è presente una statua barocca della Madonna con San Domenico di Guzmán e Santa Caterina da Siena, realizzata in legno scolpito, dorato e policromato, con dettagli artistici di alta qualità.
Oratorio San Bernardino
L'Oratorio di San Bernardino a Cozzera, menzionato già nel 1205, conserva al suo interno un affresco raffigurante la Crocifissione tra i Santi Bernardino da Siena e Antonio da Padova, insieme a una scena del pianto sul Cristo morto, realizzati nel 1774 dal pittore Francesco Rotanzi di Faido. A Cozzera vi era anche un convento degli Umiliati, soppresso nel 1570 da Papa Pio V. Il convento accoglieva mercanti e pellegrini diretti verso la Greina, mentre i monaci insegnavano alla popolazione l'arte della tessitura.
Tra i personaggi illustri di Cozzera si distingue l'avvocato Giuseppe Antonio Martinelli (1771), noto a Milano, e Giorgio Maria Martinelli, nato nel 1655, fondatore del collegio di Rho nel 1714. Da Ghirone proviene inoltre Degiorgi Rocco, professore, scrittore e appassionato di fotografia.
Sorgente “ acqua rossa “ Aquilesco
Proseguendo la camminata verso sud-est dalla frazione di Aquilesco, si incontra la vecchia via che, fino al 1958, era l'unico collegamento tra Ghirone e Olivone. La nuova strada fu costruita in quell'anno durante i lavori per la diga del Luzzone. A breve distanza dall'inizio di questa antica via, si trova una sorgente di acqua ferruginosa, con portata e temperatura costanti. Negli anni '70 era stato ideato un progetto per creare un piccolo centro curativo intorno alla sorgente, ma, con la scomparsa del promotore, l'iniziativa non si concretizzò.
Ristorante Genziana ( Ponte Semina )
Fino agli inizi degli anni '50, vi era un rustico conosciuto come Osteria Genziana, gestito dalla famiglia di Domenico Maestri. Domenico fu il primo produttore di genziana nella valle, e per questo motivo era affettuosamente soprannominato "Genzanat".
Chiesa Sant’Agata e San Maurizio a Campo
L’edificio odierno, a due navate rivolte a sud, risale alla fine del XVI secolo. Durante i restauri del 1983 sono emerse le fondamenta di una chiesetta romanica (circa XI secolo), parzialmente inglobata nella costruzione attuale. La chiesa conserva affreschi del XV secolo (resti della cappella originaria) e altri dipinti di pregio nelle due absidi, attribuiti ai Tarilli di Cureglia (fine XVI - inizio XVII secolo). Degno di nota un dipinto a olio del 1592, protetto da vetro, raffigurante la Vergine col Bambino, commissionata dai fratelli De Ripa Campesi di origini. Nel 1608 il Cardinale Federico Borromeo elevò la Chiesa dei Santi Maurizio e Agata a parrocchia autonoma, separandola da quella di Olivone.

Tipo di strada
Punti di ristoro
Pineta Saracino (Bike friendly)Albergo Genziana
Ristorante Casa Greina (Bike friendly)
Coordinate
Meteo al punto di partenza del percorso
Statistiche
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