Chiesa di S. Martino
Le prime citazioni di un edificio sorto in questo luogo si hanno in documenti storici risalenti al 1136. Nel 1991 tuttavia una campagna di scavi archeologici ha portato alla luce resti di un'antica abside appartenenti all'originaria costruzione e risalenti all'VIII / IX secolo, esposti nel vicino Museo di San Martino, congiuntamente ad altri ritrovamenti risalenti a secoli successivi. Pure nel coro sono stati scoperti frammenti di stucchi policromi del XII-XIII secolo e alle pareti della navata parti di affreschi del tardo Quattrocento. Nel XVII secolo l'edificio venne pesantemente rimaneggiato con elementi barocchi stravolgendone l'impostazione originaria.
Il campanile, in stile romanico, venne eretto nel XII secolo. Ha un carattere rustico ma le sue trifore portano sulle colonnette una bella collezione di capitelli romanici, con animali, teste, esagoni, dentellature, palme, fiori e foglie scolpite in pietra ollare, la stessa usata per costruire le stufe che riscaldavano le case.
La chiesa si presenta con una pianta ad unica navata, coperta con volta a botte. Sui fianchi si aprono diverse cappelle.
Nell'interno, numerose tele alle pareti. Gli altari e il coro sono riccamente decorati in stucchi policromi alcuni dei quali di Carlo Terugia (1654). L'altare maggiore è in legno dorato e dipinto a finto marmo (XVIII secolo). La lampada di ottone traforato davanti all'altare è stata donata, così dice la tradizione, da S. Carlo Borromeo. Interessanti, in sacrestia, tre armadi in noce con colonne a tortiglione del XVII secolo.
La parrocchiale di San Martino fu chiesa plebana e battesimale della valle, così attesta un documento del 1136