Via Francisca del Lucomagno
Via Francisca del Lucomagno
Bellinzona e Valli Turismo Partner verificato
Explanation
La Via Francisca del Lucomagno segue le tracce di un’antica via che collega Costanza a Pavia e che è stata percorsa da imperatori (tra i quali Federico Barbarossa), mercanti, vescovi e pellegrini.
È lunga circa 510 km dei quali 360 in Svizzera; può essere suddivisa in 16 tappe fino a Ponte Tresa da dove, in 8 tappe si arriva fino a Pavia.
Tappa 1: verso il passo del Lucomagno
Dopo Costanza, la Via Francisca del Lucomagno entra in Svizzera a Kreuzlingen per poi continuare lungo la riva del lago fino a Romanshorn e Arbon. Da lì si continua verso San Gallo per poi proseguire verso il Principato del Lichtenstein. Le tappe successive portano al confine con il Canton Grigioni (a Maienfeld) e poi verso Coira. Lungo il Reno anteriore si arriva a Bonaduz, la porta che introduce al Gran Canyon della Svizzera che con le sue spettacolari gole traccia la via verso Ilanz.
Qui inizia la salita verso il Passo del Lucomagno con l’Abbazia di Disentis quale primo obiettivo da raggiungere dopo avere toccato i villaggi di Brigels, Trun, Rabius e Sumvitg.
L’ultima tappa grigionese inizia con l’ascesa verso Mumpé Medel da dove si continua verso Acla, Platta e Sogn Gions. Poco dopo, all’orizzonte appare la Diga di Santa Maria ma la strada per giungere ai suoi piedi è ancora lunga. Superato l’ultimo dislivello da lontano ecco il nuovo Ospizio Santa Maria e lo sguardo inizia a planare verso la Valle di Blenio.
Lungo tutto il percorso, l’offerta di trasporti pubblici assicura la possibilità giungere alla prossima meta intermedia anche in caso di eccessiva fatica.
Tappa 2: Passo del Luconagno - Olivone
Dopo una sosta all’Ospizio Santa Maria, la discesa verso Olivone è un percorso con lunghi tratti pianeggianti interrotti da alcune discese. Da qui in avanti la Via Francisca del Lucomagno è segnalata come percorso tematico (frecce bianche con l’adesivo del pellegrino).
Dopo la prima discesa, ecco le sorgenti del Brenno nei pressi dell’Alpe Pertusio. Si continua poi verso Casaccia (dove c’era un antico ospizio) e il Centro Pro Natura di Acquacalda. Subito dopo, il secondo scalino porta a Pian Segno al termine del quale, passata la strada cantonale, si scende verso Campra e la sua Alpine Louge. Si prosegue poi verso l’Ospizio di Camperio da dove inizia la discesa verso Olivone. Prima di arrivare in paese, si incontra l’Oratorio di Scona, dedicato a San Colombano. Si consiglia di concludere l’escursione con una visita a Cà da Rivöi con le testimonianze della cultura e delle tradizioni di Olivone e dell’alta Valle di Blenio.
Tappa 3: Olivone - Biasca
La tappa verso Biasca è impegnativa per la sua lunghezza (circa 30 km). È possibile una tappa intermedia ad Acquarossa mentre lungo il percorso (o a poca distanza) ci sono le fermate delle Autolinee Bleniesi.
Dopo Cà da Rivöi ecco i nuclei di Solario e Sallo, il ponte tibetano sul Riasc e il nucleo di Pinaderio. Si scende poi verso Ponto Aquilesco, e Aquila prima di tornare a salire verso la ex-fabbrica della Cima Norma a Dangio e le rovine del Castel Curtero sopra Torre. Si arriva poi a Grumo per incontrare i luoghi del Maestro Martino de Rossi e avviarsi verso Lottigna e il Palazzo dei Landfogti sede del Museo della Valle di Blenio.
Dopo la discesa verso Acquarossa, il cammino continua sulla sponda destra del Brenno dove si incontrano l’Oratorio di San Remigio, i resti del Monastero di Santa Maria (e di un antico ospizio) e i ruderi del Castello di Serravalle prima dell’ultimo tratto verso la Buzza di Biasca e la meta finale.
Tappa 4: Biasca - Bellinzona
Prima di lasciarsi alle spalle Biasca si consiglia una visita alla chiesa dedicata ai Santi Pietro e Paolo, un capolavoro dell’architettura romanica del XII secolo e monumento nazionale. Seguendo la Via Crucis è anche possibile osservare dall’alto la cascata di Santa Petronilla.
Dalla Stazione FFS di Biasca, dopo avere attraversato il piano, la Via Francisca del Lucomagno si sposta sull’argine destro del Ticino attraversando il bosco golenale fino a Lodrino dove si incontrano i «tobleroni» testimoni della Via Lona, una fortificazione costruita nella Seconda Guerra mondiale tra Lodrino e Osogna per difendere l’accesso al San Gottardo.
Si passa poi sulla sponda sinistra del Ticino e all’orizzonte ben presto si vedono i castelli di Castelgrande, Montebello e Sasso Corbaro che formano la Fortezza di Bellinzona.
Dopo Arbedo, si continua lungo la golena del Ticino fino all’altezza della piscina comunale da dove si svolta per entrare in città.
Tappa 5: Bellinzona - Monte Ceneri
Dalla Stazione FFS di Bellinzona, la Via Francisca del Lucomagno segue l’Antica Via del Ceneri realizzata dai Comuni di Bellinzona, S. Antonino e Cadenazzo per «coniugare storia, ambiente e cultura dei propri territori».
Fino a Cadenazzo, si cammina quasi sempre su strade secondarie (con poco traffico): lo sguardo abbraccia il Piano di Magadino. L’ultimo tratto è lungo sentieri escursionistici nel bosco e attraverso una bella selva castanile.
Diversi pannelli informativi raccontano le storie del Ticino, di briganti e di emigrazione, le attività per la gestione del territorio, lo sviluppo delle vie di comunicazione e delle trasmissioni radio.
Si arriva sulla Piazza Ticino, uno spazio realizzato come punto d’incontro tra il Sopra- e il Sottoceneri ma anche per ricordare l’utopia di Stefano Franscini che avrebbe voluto realizzare sul Monte Ceneri una città, chiamata Concordia, che diventasse luogo d’incontro per tutti i Ticinesi.
Tappa 6: Monte Ceneri - Ponte Tresa
Dalla Piazza Ticino la Via Francisca continua in direzione di Rivera-Soresina passando di fianco al Grotto Ceneri. È anche possibile scendere verso la stazione FFS di Rivera-Bironico seguendo la strada sterrata dietro l’ex-Ristorante delle Alpi. Arrivati a Soresina si continua nel bosco verso Sorencino, Vira e Mezzovico e poi Sigirino e il nucleo di Osignano. Dopo una salita per superare il Monte Barro si arriva a Torricella. Passando dietro il Castello di Torricella la Via continua verso il nucleo di Manno per poi continuare restando alti con lunghi tratti nel bosco in parallelo alla strada cantonale.
Giunti a Bioggio si attraversa il piano del Vedeggio per poi camminare lungo il fiume e le rive del Ceresio fino a Magliaso. Dalla Magliasina si consiglia di salire verso Pura per raggiungere a Ponte Tresa “dall’alto”. È però anche possibile arrivare a Ponte Tresa con una “variante bassa” che costeggia la strada cantonale (spesso molto trafficata).
Tappa 7: Ponte Tresa - Pavia
Attraversato il fiume Tresa, dopo la Dogana si ritrovano subito i segnavia con il pellegrino e l’indicazione La Via Francisca del Lucomagno.
Dopo aver costeggiato il lago, si continua verso Marchirolo e la Val Ganna per poi giungere a Varese. Dopo una visita al Sacro Monte, si continua verso Castiglione Olona e poi Castellanza e Castelletto di Cuggiogno. Siamo ormai nella pianura padana e in direzione di Abbiategrasso si cammina a fianco del Naviglio lasciato il quale si punta verso Bereguardo. L’ultima tappa porta a Pavia, dove nella sacrestia della Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro (che ospita la tomba di Sant’Agostino) presentando la credenziale è possibile ricevere il Testimonium.
Tutte le informazioni sulla Via Francisca in Italia sono disponibili sul sito La Via Francisca del Lucomagno.
A Pavia, la Via Francisca del Lucomagno incontra la Via Francigena, che conduce fino a Roma. Per saperne di più: Il percorso - Via Francigena (viefrancigene.org).
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